Archivio mensile:Novembre 2020

No all’inutile e dannosa iniziativa sul materiale da guerra

Col SMG Stefan Holenstein, presidente SSU. ASMZ-edizione 12-2020.

L’iniziativa popolare „per un divieto del finanziamento dei fabbricanti di materiale da guerra“ del gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSoA), nuoce alla sicurezza sociale, economica e militare della Svizzera. La Società Svizzera degli Ufficiali (SSU) ha deciso all’unanimità il NO al progetto in votazione e lotta unita per un chiaro rifiuto dell’iniziativa il 29 novembre 2020 .

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Comunicato stampa – Un chiaro NO all’iniziativa molto dannosa per il divieto di finanziare!

Berna, 30 ottobre 2020 – L’iniziativa «Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico» del GSsE (Gruppo per una Svizzera senza Esercito) danneggia la sicurezza sociale, economica e militaria della Svizzera. L’iniziativa metterebbe così a repentaglio la sicurezza della Svizzera. La Società Svizzera degli Ufficiali (SSU) raccomanda quindi un chiaro NO all’iniziativa del GSsE il 29 novembre.

L’iniziativa «Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico» prevede che l’AVS, l’AI, l’IPG, le casse pensioni, le fondazioni e la Banca nazionale non possano più finanziare le imprese che realizzano oltre il 5% del fatturato con la produzione di materiale bellico. Le stesse condizioni varranno anche per le banche e le compagnie assicurative. Sarebbe quindi un attacco frontale alla nostra sicurezza sociale. Questo è preoccupante, anche alla luce delle note difficoltà che sta affrontando la previdenza per la vecchiaia.

L’iniziativa indebolisce non solo le casse pensioni ma anche le PMI e la Banca nazionale
Ma non sono interessate solamente le grandi imprese come Airbus, Boeing o RUAG. E molto peggio: Il divieto di finanziamento si applicherebbe anche a tutti i fornitori che producono solo singoli pezzi o assemblaggi di prodotti bellici. L’iniziativa si rivolge quindi a migliaia di PMI svizzere, che costituiscono la spina dorsale della nostra economia, e le criminalizza in modo arbitrario. Inoltre, la Banca nazionale sarebbe limitata nella sua libertà d’investimento, danneggiando così il franco svizzero e il nostro benessere. Infatti, la Banca nazionale si impegna a favore della stabilità dei prezzi e non deve essere controllata dalla politica.

L’iniziativa danneggia gravemente la sicurezza militaria
L’iniziativa danneggia gravemente anche l’esercito svizzero. La sovranità e la neutralità del nostro paese presuppongono che la capacità operativa dell’esercito sia garantita nella maniera più autonoma possibile. Questo perché la Svizzera non è membro di un’alleanza di difesa e non possiede il diritto di sostegno militare da parte di altri Stati. La Svizzera ha dunque bisogno di competenze nella produzione di armamenti. In caso contrario, la Svizzera dovrebbe acquistare queste attrezzature all’estero, diventandone sempre più dipendente. Sarebbe preoccupante se l’AVS, le casse pensioni e la Banca nazionale non potessero più investire denaro in imprese svizzere che contribuiscono all’adempimento del mandato costituzionale di difesa nazionale.

La Società Svizzera degli Ufficiali si schiera all’unanimità per un chiaro NO e raccomanda alle elettrici e agli elettori svizzeri di respingere l’iniziativa del GSsE.