Col SMG Stefan Holenstein, président SSO. ASMZ-edizione 08-2020.
Non restano che 60 giorni fino alla votazione popolare del 27. settembre 2020 . La Società Svizzera degli ufficiali (SSU), unitamente alle proprie organizzazioni, le 24 società d’ufficiali cantonali e le 16 società d’arma, si impegna con forza per l’acquisto dei nuovi aeroplani da combattimento e di riflesso per la protezione della popolazione e la sicurezza del nostro Paese. Possiamo dire sin d’ora: siamo in rotta !
Dall’attuale crisi Corona abbiamo imparato che l’Esercito Svizzero di milizia deve essere in grado di presentare soluzioni alle minacce attuali quali la difesa cyber nonché per catastrofi naturali o climatiche. Oltre a ciò deve essere pronto, quale ultimo bastione di uno stato neutrale ed indipendente, per il caso non prevedibile della difesa. La situazione della sicurezza internazionale è peggiorata di nuovo negli ultimi anni : conflitti armati, minacce terroristiche, l’indebolimento di organizzazioni globali o tensioni accresciute tra le grandi potenze siano solo da esempio.
Il gioco d’azzardo con cifre di fantasia
Ciò che l’opposizione, autonominatasi quale gruppo d’esperti e costituita dal partito socialista, dai verdi e dal gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSoA), ci ha presentato nelle scorse settimane con informazioni false e cifre originate dalla fantasia, è semplicemente insuperabile dal profilo della sfacciataggine e della spudoratezza. Esempio: gli „esperti“ avversari ingannano in continuazione con costi di 24 Mrd. CHF, aggiungendo allegramente ai costi d’esercizio sull’arco dei 30 anni l’investimento iniziale di 6 Mrd. CHF. Ambedue le posizioni, investimento per l’acquisto e costi d’esercizio, sono parte del budget ordinario dell’Esercito. L’investimento massimo dei 6 Mrd. CHF è comunque un premio assicurativo appropriato che dobbiamo essere pronti a pagare per un futuro assolutamente incerto.
L’alleanza per la sicurezza Svizzera è nel modo di combattimento
Il forte comitato nazionale favorevole (cfr. www.sicherheit-ja.ch), costituito da una larga e potente alleanza di tutti i partiti borghesi – anche i verdi liberali si impegnano appieno per la causa – nonché da tutti le associazioni economiche e di milizia rilevanti, ha aumentato l’intensità della propria azione ed è passata ancora prima delle ferie estive dalla fase di preparazione alla fase del combattimento. Il comitato si propone di raggiungere quali importanti gruppi destinatari i giovani, le donne e la popolazione urbana, soprattutto nella Svizzera romanda. Che siamo sulla via giusta, lo conferma la protesta del partito socialista contro l’apparizione della nostra unica pilota da combattimento femminile in occasione della conferenza stampa del DDPS di fine giugno. E‘ altrettanto chiaro che il comitato favorevole e con esso la SSU aumenteranno successivamente nei prossimi due mesi la cadenza con azioni mirate e forti.
Cosa resta da fare
Nella fase finale si concentreranno le attività soprattutto nei cantoni, con un’efficace mobilitazione regionale. La rete di punti di contatto costituita a livello nazionale, un’alleanza di partiti borghesi, le società cantonali e d’ufficiali d’arma e le associazioni economiche e d’interesse locale, favorirà queste attività. Si tratterà di assicurare nelle prossime settimane su tutti i canali di comunicazione, l’assoluta supremazia nell’argomentazione e di mostrare in permanenza il perché la Svizzera ha assolutamente bisogno di nuovi aeroplani da combattimento. Appoggiate Voi stessi la nostra campagna, ad esempio :
. supportando e finanziando la distribuzione di Flyer nei Vostri comuni
. invitando amici a visitare la nostra pagina Face-book, rimarcando « mi piace »
. scaricando dalla rete le argomentazioni, le presentazioni e le « Pocket-Cards »
. scrivendo dei lettori
. convincete nel Vostro ambito di conoscenze private e professionali
. partecipate personalmente con idee proprie e creative ai nostri punti di contatto cantonali. Sono convinto che la nostra attività sia molto più efficace, compatta e meglio rivolta all’obbiettivo che non nel 2014 per la votazione circa il Gripen. Sfruttiamo il nostro slancio, mostriamo chiaramente la bandiera e continuiamo a lottare in modo risoluto per un chiaro SI il 27. settembre. Ogni voto conta !
Deplorevole rifiuto della revisione sulla legge sul servizio civile
Con grande rammarico della SSU, il Consiglio nazionale ha fatto fallire la citata revisione di legge, « grazie» ad una spiacevole manovra gestita dal PPD e lanciata l’ultimo giorno della sessione estiva delle camere. Con ciò continua ad essere ignorato il principio dell’art. 1, secondo il quale gli astretti al servizio che non possono conciliare la loro coscienza con il servizio militare, possano prestare un servizio civile. Esiste ormai libertà di scelta ! Il Parlamento ha inutilmente aperto un cantiere, mettendo in discussione il pluri-decennale modello di successo dell’Esercito e del sistema di milizia. La SSU, che si è impegnata per anni con energia per una revisione della legge sul servizio civile, si sente ingannata e si attende rapidamente sia dall’Esercito che anche dal DDPS, delle proposte e delle soluzioni concrete, su come si intenda risolvere la miseria relativa all’alimentazione di personale dell’Esercito.